venerdì 11 febbraio 2011

Socratica - perchè so di non sapere un beneamato ...

In questi giorni più che mai mi rendo conto della mia ignoranza.

Ieri ho ricevuto una telefonata:

E. - "Ciao, sono Ernesto di Ravenna, un collega, stavo cercando Laura"

Io - "Guarda, Laura non c'è" (e mi aspettavo l'immancabile "è andata via" che stranamente non è arrivato)

E. - "Magari è da un cliente... mi aveva dato un altro numero"

Io - "Prova a chiamarla lì, altrimenti mandale una mail"

E. - "Ennno, io ho bisogno di parlarle"

Io - "Allora prova a quel numero..."

Ovviamente non l'ha trovata, mi ha richiamata e ho vinto io la grandissima opportunità di dargli una mano. Io probabilmente non sono molto esperta, ma lui è peggio!
Mi ha fatto delle domande che mi hanno messa in difficoltà. Che poi quando mi sono fermata a ragionare con calma ho capito e ho trovato delle soluzioni (che poi non erano proprio proprio precise, ma si fa un passo alla volta). Mi sono fatta mandare il suo numero di telefono via mail.

Nel frattempo discutevo con i colleghi del fatto che questo si fosse presentato dicendo di essere di Ravenna. Non ne capivo molto l'utilità.
Mi arriva la mail.

Io - "Ma guarda te questo, mi dice di essere di Ravenna, ma è della sede di Roma. La prossima volta che chiama gli dico che sono di Varese."

Collega - "Della Venna, Stefania, non di Ravenna. Si chiama così!"

Io - "... e vabbè, se però non sa parlare non è mica colpa mia!"


Sto messa così. Però è venerdì, suvvia.

2 commenti:

  1. ma è perchè siamo a venerdì...magari, appena ricomincia la settimana e, a pensarci bene,mi diventi platonica con un "non so di sapere"...buon week end

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  2. No, guarda, ho aspettato tutto lunedì. Sono proprio socratica! :-)

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